Uscire a Milano, prendere una birra in attesa che arrivino gli amici. Nel frattempo incontrare una bella ragazza che non vedevi da qualche tempo e scoprire che esiste un suo lato umano, diverso da quello professionale esplorato per via del tuo lavoro. Rivedere finalmente gli amici, tornati dalle ferie con la voglia di incontrarti, distribuendo e acquisendo al tempo stesso il comune scoramento per il ritorno alla vita di tutti i giorni. Camminare, incontrare alcune facce conosciute, prima del classico arrivederci e delle ultime battute nel marasma, in mezzo a una compagnia diversa dal solito. Quindi tornare a casa con un'amica e scoprire che la notte lascia ancora l'opportunità di sedersi sul ciglio della strada a lasciar scorrere i minuti sulla nostra conversazione. Accendere i motori per l'ultima volta e varcare la soglia di casa, per depositare ciò che state leggendo.
Non ho altro da chiedere.
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3 commenti:
Bel post. bella serata, avrei voluto esserci (dopo l'incontro e prima del marciapiede...)! condivido le sensazioni... eppure forse la concretezza che sta nel quotidiano ci farà godere di più dei momenti belli che si nascondono nella routine?...lascio la risposta a dicembre...
Mah, trovo difficile distinguere il quotidiano e la routine in alcuni casi. Ma che succede a dicembre?
ma arriva Babbo NATALE naturalmente!!!......... niente di particolare! era per dire che mi ci vorrà un po' per capire se è meglio il non luogo estivo o il quotidiano... almeno tre mesi...
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