Tornata

E pensare che storicamente si è sempre pensato che l'elettorato ligio al dovere del voto è quello di sinistra. Adesso si prende una legnata al Nord, peraltro piuttosto preventivabile, e l'affluenza bassa diventa uno scudo per il governo. Al quale si risponde accelerando i passi per la creazione del Pd, invece di puntare meno su simboli, nomi e falsi leader e più su riforme che valgano qualcosa. Dico la cruda verità, tanto non mi è mai costato molto: a me della crescita del paese non me ne frega proprio un cazzo. Mi interessa che un lavoratore abbia i suoi diritti, che possa avere uno stipendio dignitoso, che possa trovare un posto fisso (e non precario) in tempi più celeri rispetto a quanto non succede ora, dove ti prendono per sei mesi, poi ti lasciano a casa due settimane, poi ti ripigliano, poi ti rimollano. Leggendo sul sito di Piero Ricca mi accorgo che spesso i nostri politicanti vengono definiti "marziani", lontani da ciò che accade a noi ogni giorno. Vero, sacrosanto. Ogni tornata elettorale instilla in me una delusione sempre maggiore. Mi fa ribrezzo vedere Schifani che esulta per aver preso due comuni in più, ho anche avuto un senso di angoscia quando il governo è caduto sulla politica estera, perché rivedere nella mia mente certi nani pelati seduti sulla poltrona più alta è sconvolgente. Ma mano a mano che i giorni passano non vedo conforto nella mia decisione di barrare il simbolo dell'Unione, se non pensando a chi su quella poltrona non si è seduto. Siamo un paese fortemente ancorato alle nostre anomalie e per sganciarci da questa situazione servirebbe un mutamento radicale. Che al momento non siamo in grado di attuare, non con questa popolazione e men che meno con questo gruppo dirigente.
Spostiamoci sui consigli che sennò mi viene da vomitare.
1-Sì, ho scelto il classicone. Anche perché non l'avevo ancora fatto e quindi era anche il caso che cominciassi. L'unica cosa brutta del libro sono i nomi di persona, Margherita a parte. Ma d'altronde i russi hanno questi di nomi.
2-Gli eroi sono questi, non altri.

Vittoria che oscura

Se quello che mi è successo stamattina succede nella realtà, giuro che vado in giro cantando "Udeur verrà" per tutta Milano.
La cronaca: ultima giornata del campionato Master di Pro Evolution Soccer 6. Mattia Todisco guida la sua Inter (non quella con i giocatori reali, ma quella del campionato Master, costruita passo passo in stile Pantaleo Corvino). In testa alla classifica ci sono la Roma e la stessa Inter, appaiate a 70 punti. Il Milan è sotto di tre. Il calendario propone: Saint Etienne-Inter e Roma-Milan. I nerazzurri partono alla grande. Al quarto d'ora Suazo aggira due uomini sul vertice destro dell'area di rigore e con un perfetto diagonale mancino trafigge il portiere avversario. E' un dominio, ma l'Inter spreca troppo in zona gol e a tre minuti dal termine arriva la beffa, firmata da Piatti (ecchicazziè?). L'arbitro fischia la fine, sono già piuttosto sconfortato dall'aver perso una finale di Coppa Italia in finale con il Milan (2-0, a PES si gioca una partita secca anche nell'ultimo atto del Trofeo Nazionale). Tra l'altro in tutta la stagione ho giocato cinque volte con i "cugini" e l'unica sconfitta è stata proprio quella, perché tra campionato e Coppa Campioni ho vinto tre volte e pareggiato una, strappando la qualificazione alla semifinale europea nel derby. Mi girano un po' anche per l'eliminazione contro il Barcellona, avvenuta nel turno seguente, in circostanze di rara sfiga. Ma proprio mentre mi devasto nelle mie seghe mentali da rincoglionito pallonaro-multimediale, vedo i miei giocatori che festeggiano. Per aver perso un'occasione d'oro, mi sembra che l'entusiasmo sia un po' troppo. A un certo punto, mi consegnano anche il Trofeo e mi fanno indossare la medaglia. Sono campione d'Italia. Non ce l'avevo mai fatta al Campionato Master. Mi crogiolo nella mia stupidità e guardo i risultati dagli altri campi. Roma-Milan 0-2. La mia vittoria oscura nettamente quella dei rossoneri nella realtà, giacché a me non era mai riuscito e soprattutto perché nel Campionato Master si parte dalla serie B, se ce la fai si risale in A e soprattutto durante la prima campagna acquisti devi comprare parecchi giocatori a parametro zero, perché soldi ce ne sono pochini e quegli stronzi dei tuoi avversari non ti vendono nessuno di quelli forti. Insomma, ho vinto...

Formazione campione (4-3-3): Solimar, Jean, Schmidt, Loni, Maxwell, Postma, Gambino, Aissati, Maloney, Suazo, Foti. A disp. Campagnolo, Kruger, Guegan, Graham, Delios, Camacho, Machado, Marchand, Chiumiento, Van der Meer, Takahara.

Il clero? Lo Stato?

Come qualcuno sa, ultimamente non apprezzo molto i camici bianchi. Ma la categoria si rassereni: amo ben poco le tonache, a meno che non si tratti di missionari o di altri rari casi, più o meno da quando sono nato. Quindi c'è qualcuno che verrà sempre prima di loro nella scala gerarchica. In compenso c'è chi riesce a stimolare una certa antipatia pur in abiti differenti, casual o in doppio petto, per come "veste" le proprie frasi. Esempio concreto, così ci capiamo meglio. Esce un video sulle storture del mondo ecclesiastico e Casini dichiara: "No a trasmissioni spazzatura. Facciamo invece una bella inchiesta sul clero nel mondo". Come se fosse uscito un documentario sui padri pedofili, invece che sui preti e qualcuno dicesse: "No, facciamo un'inchiesta sui bravi papà". L'ex pappagallo di Forlani colpisce ancora.
Il problema è che al di qua della barricata c'è chi lo sostiene nel suo clericalismo e financo chi vorrebbe inglobarlo nella squadra di governo. Tanto ormai siamo democratici, diamo parola a tutti. Peccato che qualcuno non abbia ancora capito cosa sia la democrazia e non mostri il minimo sforzo per leggere l'etimologia di tale parola tra le righe, traendone qualche insegnamento.
Frase sconnessa numero 2. Napolitano parla della situazione rifiuti in Campania. E dice: "Lo Stato faccia sentire la sua mano". Ma perché, tu chi rappresenti? O dobbiamo fare come con Nagy, che lo ammazziamo e poi gli chiediamo scusa vent'anni dopo?

Minestrone


Proviamo ad articolare un discorso, pur nella situazione che c'è. Uno di quelli senza capo né coda, una specie di misto. Partiamo dalla politica, ad esempio. Berlusconi si è ripreso dal malore. Il tg dà sempre brutte notizie. Per carità, non voglio mica che muoia. Sono contrario alla pena capitale. Però un raffreddorino permanente. Non so, tipo che apre un pacco da Insinna e gli esce fuori una sinusite in regalo. Tanto adesso si sono comprati anche Endemol. Magari la trasmissione la fanno dentro la casa del Grande Fratello. Deve essere periodo di fusioni straordinarie. Come Unicredit-Capitalia. Vabbè, non addentriamoci in discorsi troppo difficili, ingarbugliati sì ma non difficili. L'unica cosa difficile che mi va di festeggiare ora è la vittoria di Federer su Nadal. Ha fatto come il gatto col topo non per un set, il primo, ma per tutto il torneo. Giocato ai limiti della decenza, una specie di prolungamento della sconfitta con Volandri a Roma. Ma già contro Moya si era intuito che c'era qualcosa di strano. Perde il primo, si rialza, vince. E anche in finale va così: cade 6-2, mette un paio di colpi fuori di cinque metri, stecca, non gli entra la prima di servizio. Si salva dal possibile break e riparte di slancio, fino a sotterrare l'avversario 6-2 6-0. No, dico. 6-0. A Nadal. Che non perdeva sulla terra da 81 partite. Non sarà che il mio amico John McEnroe gli ha menato un po' di sfiga quando ha detto che era imbattibile?
Mah, andiamo a vederci 'sti consigli va...
1-Ne scelgo uno di Travaglio, il migliore tra quelli che ho letto e anche il più coraggioso. Per una volta non è scritto con il fido Gomez, ma con Saverio Lodato, che di mafia ne sa qualcosa. Da leggere, giusto per capire un po' da che parte non stare.
2-Bel filmino e anche bella canzone dei Mano Negra. Dello stesso regista mi è piaciuto anche A+R. Non so perché, fa parecchio strano. Però è bellino. Ma era lo stesso regista, sì?

The wall

Sì, credo di sentirmi proprio così. Come coloro i quali inventarono un album meraviglioso quanto cupo, psichedelico, registrato nella primavera del 1979 e pensato l'inverno precedente. Ventotto anni dopo, il corso degli eventi mi fa pensare che c'è una logica in ciò che succede, proprio nel momento in cui il filo degli avvenimenti sembra perso nel vuoto. Non ci credo, non può essere. Eppure sta succedendo.

E non è colpa mia, se esistono carnefici, se esiste l'imbecillità...

Un amico tempo fa mi ha chiesto: "Scusa, ma tu cos'hai contro i cattolici? Ma allora pax christi? E Zanotelli?". Avete ragione. Infatti io ce l'ho con il vaticano, mica con la chiesa in tutte le sue forme. Non è colpa mia se in quasi tutte le forme ecclesiastiche ci sono tracce di Marcinkus o delle crociate. Sì, sono retorico e anche un po' ancorato al passato e rievoco cose di mille anni fa. Esattamente come chi pensa che il preservativo sia un obrobrio. O che si debba andare al family day. Dipende da cosa si intende per famiglia, se restringiamo il cerchio al matrimonio io vengo solo se l'alternativa è il carcere.
Comunque, bando alle ciance, ho aggiunto un'altra sezione. Racconti. I miei. E parto con quello che qualcuno conosce già.
Consigli per gli acquisti a perdere:
Libro - Uno dei maggiori guevaristi della nostra epoca. Ho avuto la fortuna di incontrarlo in università. E' anche simpatico e vista la figura paffuta non sarei riuscito a immaginarlo in altra maniera anche se l'avessi visto con i miei occhi. Se avrete la costanza per leggerlo tutto (è lungo, piuttosto e anzichenò) preparatevi un fegato da fenomeni per il passaggio sull'attività del Che in qualità di ministro. Con tutto il bene che posso volere, a lui e a Taibo, piuttosto indigeribile.
Video - Il miglior modo per avvicinarsi alla disciplina cestistica. Quando a sette anni i suoi coetanei andavano a scuola palleggiando, lui faceva lo stesso. In bicicletta. Probabilmente il più grande genio che la pallacanestro moderna abbia mai conosciuto. Voto dieci a chi mi dice il nome dell'altro famoso sportivo soprannominato allo stesso modo.

Bravo il collega

In un altro momento vi dirò cosa penso, ma non è molto distante da quello che leggerete qui

http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/sport/doping-basso/basso-commento/basso-commento.html

Asia, frusciando fra la rete


Per scrivere un post come questo mi servirebbe una casa sul mare, tanto silenzio e un De Andre' d'autore a coprire il rumore del vento. Magari anche una certa predisposizione a scrivere, di cui dispongo a tratti, e un attacco originale con cui invogliare il lettore...

Tre puntini. Tanta di quell'aria sospesa nei polmoni da poterci costruire un aerostato. Tanti sogni da esprimere, che viaggiando, o "frusciando" tra la rete come nell'Asia di Guccini diventano sensazioni condivise da te o da altri. Gli altri, le altre. Gente che non conosci se non dai link scovati nel blog di un amico. Parole che passano leggere e che sembrano quasi tue. Le avrebbero potute scrivere in tanti e quasi quasi mi dispiace di non averle scritte io. Leggere tra le righe delle emozioni altrui è un esercizio che aiuta a comprendere come paure e vittorie siano esattamente le stesse, per me come per molti di noi. Sono le stesse canzoni, gli stessi libri, visti da angolazioni differenti e con una luce che si rifrange attraverso diramazioni più o meno complicate. E' anche questo un modo per innamorarsi della propria vita o di quella misteriosa e fantastica di chi ti sta intorno senza nemmeno saperlo. Captando "l'odore delle sete e della spezia" o il profumo di donna che si disperde tra i rami della primavera.

P.s.: ieri sera, negli ultimi secondi della finale di Eurolega, Zelimir Obradovic ha cacciato un urlo selvaggio per richiamare Ramunas Siskauskas, dicendogli di tirare un bel respiro prima di mettere i due liberi più importanti della stagione. L'ho tirato anch'io prima di scrivere il post. Alla fine il lituano quei due palloni li ha indovinati entrambi e io ho scritto quello che volevo scrivere.

O lettore cd, ma mi pigli per il culo?

In macchina sulla superstrada affollata. Sono in un ritardo allucinante. E ci arriverò, in ritardo. Meno male che ci sono i Pink Floyd...

Driiiiiiiiiin, dleng, pim pum pam, cu cu, cu cu, cu cu...

Gli orologi di "Time". Cioè io sono in ritardo e tu mi fai partire Time? O lettore cd, ma mi pigli per il culo anche tu?

Nuovi consigli per gli acquisti e video della settimana, andiamo per ordine:
- "Essere John McEnroe", ovvero il più grande talento tennistico che si sia mai visto, con un cervello un po' particolare. Tra le altre cose, l'uomo che rivoluzionò l'immagine della Nike, prima che la stessa finisse tra le scritte "Made in China" o "Made in Taiwan".
- "La domenica delle salme", ovvero la mia scoperta. Non nel senso della canzone, ma del video. Non sapevo esistesse, almeno fino a un paio di anni fa, cioè quando sul mio pc è arrivato emule...

Il nostro giorno - Primo maggio

"Un giorno per chi vive del lavoro". Un giorno per chi lotta con coraggio. Un giorno (il mio) per chi ha voglia di rilassarsi un po' ed è in casa a scrivere. Adesso, perché qualche ora fa, dato che c'ero, ho finito un campionato a Nba live che avevo in ballo da novembre. Orlando batte Los Angeles Clippers 4-3! Si vede proprio che è un gioco, l'ultima (e unica) volta con i Magic in finale c'erano ancora Shaq, Penny e Horace Grant. Horry giocava già in Nba e vinceva titoli. Giusto ieri ha messo un altro canestro decisivo contro Denver. Non è che ti soprannominano "Big Shot Rob" per caso.
Ciancio alle bande, mi sarebbe piaciuto vivere un primo maggio diverso, magari al concerto di Roma. Peccato che domani sia già giorno lavorativo e non avrei fatto in tempo a riprendermi, soprattutto non con questo mal di gola. Oddio, se Beckenbauer ha giocato una semifinale mondiale con un braccio rotto tutto è possibile.
Anche vedere due deficienti in tv che parlano di falsificazione dei file audio, giusto per fare un esempio. Oppure aprire i siti di informazione e leggere che il primo maggio, così come il 25 aprile, per alcuni è un modo per solidarizzare con le Br. Ma anche ascoltare un ragazzo che sembra Ben Harper sul palco del concertone e sentirgli dire qualcosa di maledettamente giusto contro il Vaticano, salvo poi notare che gli stessi organizzatori non riescono a fare altro che ricoprirlo di insulti, senza nemmeno entrare nel merito delle sue considerazioni.
Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame che non sa cos'è il pudore...