Ultimora


Mi girano le palle...

Per l'Inter e non solo...

Non ho tempo di spiegare...

Ma no? Non me l'aspettavo...

Come se fosse strano che un ciccione di cento chili, con 32 primavere alle spalle, una voglia di lavorare pari allo zero e una carriera già al capolinea da tempo, si spappoli un ginocchio nel tentativo di rimanere ai livelli che gli competevano un tempo...

Manu 46 punti, con otto triple e pagando le tasse...

Così, giusto per rompere un po' le palle...

Angese


Brutta cosa scoprire l'esistenza di qualcuno solo dopo la sua morte. Purtroppo mi è capitato oggi. Ho scoperto Angese. Peccato doppio nel mio caso, perché le ultime vignette della sua vita le ha pubblicate su QN. Questo dimostra la mia scarsa attenzione verso la pagina politica dell'organo d'informazione per cui collaboro.

Oggi non era possibile non accorgersi della sua assenza. Ne ha parlato Bottura a Lateral, Vauro gli ha dedicato la vignetta sul "Manifesto", Jacopo Fo ha scritto una lettera per ricordarlo, pubblicata sul blog di Beppe Grillo.

Molti tra coloro che hanno parlato o scritto di lui, hanno delineato un quadro dell'informazione italiana tutt'altro che lusinghiero. Niente di nuovo rispetto a quanto non si possa capire da sè. Un maestro come Angese non ha trovato spazio per anni nel giornalismo nostrano, nonostante una militanza in "Cuore" che avrebbe da sola dovuto garantirgli un posto in qualsiasi redazione.

Meditate, che questo è.

Ah sì, ricordo...

No, è che anche a me sembrava di aver sentito certe cose. Poi sembra che uno è scemo...

Da "Carta canta", di Marco Travaglio

Camerata cameriere

"Il nuovo partito fondato da Berlusconi in piazza San Babila? Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quel che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi... Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione. Se vuole fare il premier, deve fare i conti con me, che ho pure vent'anni di meno. Mica crederà di essere eterno... Lui a Palazzo Chigi non ci tornerà mai. Per farlo ha bisogno del mio voto, ma non lo avrà mai più. Mai. Si faccia appoggiare da Veltroni" (Gianfranco Fini, 18 novembre 2007)

"Abbiamo vissuto l'epoca berlusconiana con un certo qual disagio (...). Le vignette che lo rappresentavano come uno scodinzolante cagnolino intorno a Bush hanno fatto il giro del mondo (...). Non si sottovaluti la portata di queste sue celebri gaffes internazionali" (Il Secolo d'Italia, organo ufficiale di An, 23 novembre 2007)

"Il Cavaliere ha distrutto la Cdl, e ora dovremmo bussare alkla sua porta con il cappello in mano e la cenere in testa? Non siamo postulanti. Io tornare all'ovile? Sono il presidente di An, non una pecora" (Gianfranco Fini, 16 dicembre 2007)

"Condivido la proposta di Berlusconi di dare al popolo del 2 dicembre, al popolo della libertà, un'unica voce in Parlamento. E' una pagina storica della politica italiana: il 13 aprile nascerà un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Partito popolare europeo e quindi alternativo alle sinistre. Mi auguro che gli amici dell'Udc vogliano scrivere questa importante pagina assieme a noi" (Gianfranco Fini, 8 febbraio 2008)

Feel like... feel like sayin'...


Credo di aver trovato la chiave di volta. Mi serve uno stimolo. Qualcosa in grado di farmi pensare che c'è una ragione per arrivare ai trent'anni, poi ai quaranta, cinquanta. Un progetto, nel quale credo. Un libro che non si ferma alla seconda pagina, ad esempio. Un amore da coltivare. In due. Un bel lavoro.

Ce ne sarebbero di cose da fare. Raggiungere i miei sogni. Lontano. Scrivere, dormire tanto. Alzarsi e scrivere ancora. Fermarsi davanti alla tastiera con un bicchiere di Bayliss in mano, senza pagarlo tre euro. Imparare a suonare uno strumento, provando a mischiare l'ispirazione descrittiva delle proprie pulsioni con quella delle note. Mi piacerebbe proprio sapere cosa ne verrebbe fuori.

Penso che un ragazzo in grado di scrivere canzoni che trasmettono una certa instabilità non per forza stia tramandando la sua vita. E' possibile che siano scampoli, frammenti di un cielo che non ha ancora capito quando è giorno e quando notte. Chiari di luna, distrazioni, non ad effetto permanente. Basta comprendere quando si ha necessità di buttare giù due righe. E farlo.

Io ho sempre avuto questo problema. Metto la testa sul cuscino, nel silenzio della notte, sotto le coperte. Le frasi mi scorrono in testa, mi accorgo che potrebbero funzionare, che mi piace ciò che sto pensando. Ma non riesco a fissarlo. E non posso accendere la luce, catapultarmi da basso, accendere il pc e battere tutto sui tasti, perché svanirebbe la magia e con essa la mia ispirazione. Al mattino, solitamente, ho già dimenticato gran parte del pensiero notturno e anche quando riesco a conservare un vago ricordo, non mi sembra più così interessante.

La luce non vale il buio. Le ore piccole sono le più strambe, quelle in cui la città perde frenesia. I veri padroni delle vie, i nottambuli, i ragazzi, gli innamorati, gli sperduti, tutte le categorie alla ricerca di un angolo personale, si riappropriano del mondo in cui vivono. La notte mi riconcilia con quello che sono, con la bellezza delle cose.

Chi ci è passato sa cosa vuol dire osservare la bellezza da un punto di vista esterno. Nascondendosi, cercando di non farsi notare, evitando di far trasparire ciò che il bello provoca. Sgomento, soprattutto. Nausea che cresce, verso un'apparizione che sembra troppo distante rispetto a quanto non sia realmente. Il bello uccide. Senti la testa picchiare nel vuoto alla ricerca disperata di un muro, gli occhi ti guidano in lidi differenti da quelli che dovresti osservare. "La bellezza è cattiva". E' femmina, infame. Codarda, per certi versi. Scappa al primo assaggio di avvicinamento verso di se. Non si protende, vuole essere rincorsa. Trova migliaia di seguaci senza muovere un dito. La bellezza è quello che cerchi. Sempre, anche quando non senti di farlo.

Anche quando sei consapevole di essere sempre tu. Malato, ferito, ancora in piedi. In viaggio permanente verso la strada di un futuro incompleto.

Un laureato conta più di un cantante?

Quando io dicevo che siamo laureati in banane. Appunto...

Mah...

Aspettami, corazòn


Quanto tempo è passato. Mi ricordo ancora tutto, di quella serata. Dal primo all'ultimo momento. La città tagliata in due dall'autobus per arrivare allo stadio, gli agenti che mi bloccano all'entrata ("acreditaciòn!"), Cuper a qualche metro da me. Il passaggio dal bar lì vicino per mangiare un boccone e due righe buttate giù di corsa alla spera in Dio. Sperare per cosa, poi. Se vado indietro nel tempo mi sento come se fossi ancora alla ricerca di quel block notes che ho lasciato al bancone, con un paio di chilometri già percorsi e quella voglia di fare marcia indietro, camminando ancora e ancora. Senza tregua, senza stanchezza, come se le vesciche ai piedi non facessero male, come se ci fossero pochi metri tra me e quella pila di fogli sciupati.

Uscito dal bar dimenticai il block notes, ma ricordai anche di averne già lasciato uno per strada due anni prima, per motivi indipendenti dalla mia volontà. Tornai per riprendere ciò che era mio, a livello emotivo prima che materiale. Pagine di racconti sparsi, intere ore narrate in scampoli d'inchiostro con verace facilità. Tanti di quegli impulsi da sottolineare che ci sarebbe voluto un secolo di incontrollata follia creativa, locutoria o scribana, per raggiungere una parvenza di completezza.

Ho deciso. Giugno 2008 come fosse '73. E poi si vedrà.