Portugal

Sono cinque giorni ormai che non mi presento qui. In Portogallo l'accesso a internet e' un po' complicato e soprattutto piu' costoso. Per un euro ti fanno stare massimo mezz'ora, qualcuno un quarto d'ora. In questi giorni sono passato da Lagos, sul mare, alla metropoli Lisbona, un saliscendi continuo. Una citta' faticosa, salite e discese, tante cose da visitare e non molta voglia di farlo, in alcuni momenti. Il caldo si fa sentire meno che in Andalusia, in compenso dopo tanti km in condizioni diverse dal piano cominci a sentire la mancanza di un momento di riposo. E poi non ho mai amato le citta' troppo grandi, mi soffocano. Sebbene Lisbona sia una metropoli differente, con un quartiere antico come l'Alfama e il Barrio Alto pieno di stradine e cafe', non e' il posto dove verrei a vivere. Meglio Lagos, una specie di centro storico unico, con una moltitudine di ristoranti italiani che fanno faville. Un lungomare dove domina il vento e un'acqua fredda ai limiti dell'immaginazione, nel quale sono riuscito a fare solo un paio di bracciate prima di uscire. Ho lasciato l'Algarve che pioveva, quindi i rimpianti si sono un po' affievoliti. Domani invece si torna a casa e quali saranno le sensazioni lo sapro' solo a viaggio ultimato.

Siesta continua

Da noi si chiama pisolino, o pennichella o come volete voi. Qui e' la siesta, che per le temperature presenti credo potrebbe durare anche fino alle otto di sera. E' allucinante passare di fianco a un orologio nel centro della citta' e leggere: 41 gradi! Alle sei del pomeriggio! La notte si dorme poco, sia perche' la citta' e' viva, soprattutto nelle vie principali, sia perche' l'afa diminuisce, ma resta sempre su livelli alti. Domani cambiero' nazione, ma non clima. Faro, in Portogallo, e' ancora piu' a Sud, speriamo ci sia un po' di vento. Sicuramente c'e' il mare e anche un nutrito gruppo di internazionali, trattandosi di una citta' universitaria. Mi mancano pochi giorni, ma voglio sfruttarli a pieno. Certo, qualche fiacca in meno sotto la pianta del piede sinistro non mi farebbe male.

Da Cadiz a Cordoba

Mi sono spostato dopo un solo giorno. Cadiz e' una cittadina in riva al mare, con uno splendido mare e una passeggiata notturna sul bagnasciuga che sarebbe potuta essere meravigliosa, se non fosse per un problemino al piede sinistro che mi ha impedito di gustarmi a pieno l'esperienza. Mi sono spostato a Cordoba oggi stesso, anche perche' l'ostello era pessimo, mentre qui ho trovato una pensioncina tranquilla, poco costosa anche se praticamente vuota. Spero di incontrare qualcuno stasera, girando tra i pub della citta'. Nota finale: ne' a Cadiz ne' qui ho la connessione a Internet a disposizione, se non pagando 50 centesimi al locutorio in cui sono adesso. E vi devo lasciare entro 43 secondi, per cui hasta luego!

Culture sevillane

Domani mattina si chiudera' anche la parte "sevillana" di questa mia esperienza. Mi spiace davvero lasciare la citta', pero' sento di aver dato quanto in mio possesso e di aver ricevuto abbastanza. Credo sia tempo di esplorare altri siti, anche con la mente e non solo con il corpo. Attualmente la voglia di tornare e' assolutamente prossima allo zero, se non coincidente. Il problema vero non e' nemmeno cio' che provo ora, ma cio' che sentiro' al mio ritorno. Non aver voglia di tornare quando effettivamente non l'hai ancora fatto e' un conto, pensare di non farlo quando sei gia' a casa e' totalmente diverso. La digressione avvelena un po' la parte finale della nottata, peraltro passata benissimo, in compagnia di culture totalmente differenti tra loro: India, Stati Uniti, Korea, Inghilterra, Italia, Olanda. E ancora, ancora, ancora...

Ho camminato per le strade

Calcolando l'intera giornata, dovrei aver raggiunto le quattro ore di cammino a piedi, una delle quali assolutamente evitabile se non avessi dimenticato il mio prezioso block notes in un bar dall'altra parte della citta'. Una serata movimentata, alla ricerca di un ex nerazzurro che non sono nemmeno riuscito a raggiungere. Potrei riprovarci, ma dipende molto da come mi sentiro' domani. Le gambe sono vicine a cedere, credo che concedero' loro la grazia del riposo notturno. Stanco, un po' sudaticcio, ma felice come sempre in questi giorni. Chi sta al di la' di questo schermo, davanti al suo, e mi legge sara' contento di saperlo. Io lo sono.

Free Flamenco Show

Siviglia, finalmente. Mi sento come Keanu Reeves in "Break Point" quando alla fine del film riesce ad arrestare Patrick Swayze, dopo una rincorsa che assomiglia tanto alla mia con questa citta'. Siviglia sembra una calda coperta di lana che ti strizza fino all'ultima goccia di sudore, travolgendoti con la sua febbre da notte infinita, nelle stradine dei barrios o attraversando il ponte che passa attraverso la citta'. Domani faro' il perfetto turista andando a visitare Alcazar, Cattedrale e Giralda, cercando di non stramazzare al suolo per il caldo. Intanto sto organizzando il resto della vacanza. Giusto qualche minuto fa un ragazzo canadese mi ha consigliato di passare per Lagos (non dalla Nigeria, dal Portogallo). "Lots of fun, lots of drink...", dice con il suo accento marcatamente nordamericano. Non avevo programmato un passaggio da quelle parti, in realta' non avevo ancora fissato nulla e tuttora sto cercando di capire dove voglio andare. Penso che tra due giorni mi muovero' nuovamente, Cadiz potrebbe essere la destinazione. Per adesso, la mia Siviglia e' stata uno spettacolo di Flamenco, quattro chiacchiere in inglese con due ragazzi olandesi e un nuovo incontro con due clienti del "Funky", backpackers solitari spostatisi a Siviglia nel mio stesso giorno e attualmente in un altro ostello. Uno dei due era Lisa, la canadese tascabile. Anche loro erano allo spettacolo di Flamenco. In compenso credo di aver mancato Anna, che e' qui nell'ostello ma immagino stia dormendo, essendo arrivata prima del mio ritorno dal Flamenco Show. Credo che non ci si vedra' nemmeno domani, il suo aereo parte presto e non riesco nemmeno a immaginare come possa riprendere a lavorare gia' nel primo pomeriggio. Ci rivedremo a Milano, chiedendoci ancora una volta com'e' possibile vivere entrambi nella stessa citta', frequentare gli stessi posti e incontrarsi a Granada in una sera di mezza estate.

Ultimo tango a Granada

Credo che la notte appena passata sia stata l'ultima della mia vita a Granada. Non credo infatti che tornero' ancora qui, per quanto questo posto sia meraviglioso. Ho bisogno di sfogare la mia curiosita' in citta' e paesi che non ho ancora visto, sento di aver terminato la mia esperienza in queste strade. Domani prendero' un autobus per Siviglia e mi avvicinero' dunque al confine con il Portogallo, dove sfocera' la parte finale del mio viaggio. Nel frattempo ho avuto modo di incontrare Anna, una ragazza campana che vive a Milano e che frequenta diversi posti nel quale mi trovo spesso anch'io. Era in Cascina Monlue' al concerto di Roy Paci, a quello degli Afterhours, e' stata al Magnolia. Sentir parlare di questi angoli meneghini durante la mia trasferta all'estero mi ha fatto un certo effetto, cosi' come tornare a prendere una birra in due locali dal quale ero passato anche due anni fa e che ho riconosciuto al volo. Anna ed io abbiamo festeggiato il suo compleanno tra fiumi di cervezas e tonnellate di tapas, approfittando del fatto che qui te le servono gratuitamente appena ordini qualcosa da bere. Passare una bella serata con lei mi ha fatto allontanare ancora di piu' dal mio mondo, nonostante in qualche modo vi appartenga anche lei, che abita in Porta Romana. La mia esperienza granadiense si chiude qui, accanto a un sorriso che ricorda il mio amato sud, trasferito nella metropoli come me e confuso tra le piccole strade di pietra dell'Andalusia. Sono partito da solo e non mi sono mai sentito cosi' lontano dalla tristezza della solitudine depressiva.

Alhambra day

Non ci ho provato con la signorina del bar che sta nell'attico dell'ostello (e' veramente carina, ma non e' proprio il mio tipo e poi e' la figlia della proprietaria, non posso rischiare di farmi cacciare per molestie). Tantomeno con la ragazza francese che mi ha accolto alla reception, per quanto sia molto vicina ai miei ideali di donna. Piu' semplice, con un viso meraviglioso, dolce, parla non so quante lingue e ti chiede come stai o se hai passato bene le ultime ore piu' o meno due volte al giorno. Rarita' nel mondo degli esseri umani moderni, che si apprezzano proprio perche' non si incontrano facilmente. Tanto per chiudere la serata, ho seguito la carovana nel "tapas tour" organizzato da lori, che a differenza di quanto si possa pensare e' un uomo, non una donna. Verso le due ho riaccompagnato al Funky Hostel una ragazza canadese di cui non ricordo il nome, con cui ho passato buona parte del tempo a parlare del piu' e del meno. Si', lo so che vi state chiedendo se mi piaceva anche questa. La risposta e' si', mi piaceva anche questa. Minuta, apparentemente indifesa, una piccola matrioska canadese dal Quebec dai capelli rossi, che tra l'altro andra' a Siviglia tra due giorni proprio come me. Insomma, osservo le bellezze del mondo. Compresa l'Alhambra, che ho rivisitato nel pomeriggio dopo la "puntata" di due anni fa. Tre ore di cammino. Con una caviglia in disordine. Per la serie mi chiamano Highlander.

P.s.: prima semigaffe del viaggio stamattina presto, quando una giapponese ha starnutito di fianco a me e io ho detto "salute". Peccato che la tizia non sappia l'italiano e infatti mi ha guardato storto. Che detto di una con gli occhi a mandorla e' piuttosto emblematico...

II ritorno

Fine del primo giorno a Granada, per vari motivi credo che non faro' tardissimo stasera. Ho scritto fiumi di considerazioni su carta, tante da non averne piu' da consegnare al supporto multimediale. Granada e' un po' meno attiva di come l'ho lasciata due anni fa, probabilmente influisce molto la zona diversa in cui sono capitato stavolta. Sono stato una mezz'oretta a chiacchierare con il giovane proprietario di un pub, che mi spiegava come durante l'estate la citta', che essendo universitaria e' rinchiusa in un vortice continuo gia' alle otto di sera, si svuota di tutti quegli studenti che vanno in vacanza, lasciando Granada agli stranieri. Sara', ma gli ostelli sono tutti pieni e per trovare un letto in cui dormire altre due notti mi sono dovuto spostare, perche' qui al Posada de Colon sono ''completely full''. Dovro' spostarmi, ma non so ancora quando mi muovero' verso Siviglia, anche perche' mi dicono che per visitare Cordoba e' meglio avere la prenotazione in un'altra citta' e fare tutto in giornata, visto che posti dove dormire non ce ne sono moltissimi. Mi rilassero', cerchero' di farlo liberando la mente da cio' che mi ha spinto fin qui, oltre alla curiosita'. Ho finito le battute a disposizione del mio cervello. Bon nuit...

Meno quattro


Prenotato. Anche il processo di acquisto dei biglietti aerei per la seconda parte della mia esperienza on the road è ultimata. A un certo punto mi era sembrato un ostacolo insormontabile anche questo, per cui è un ottimo passo avanti. Giovedì mattina decollo verso Granada, obiettivo tornare a perdermi tra le meraviglie dell'Alhambra e visitare il resto dell'Andalucia, per poi virare verso ovest e ammirare Lisbona. Me ne parlano bene, ma è successo lo stesso anche con tanti giocatori dell'Inter che non ho particolarmente apprezzato, quindi gradirei sperimentare personalmente. Tornerò qui due settimane dopo, spero di riuscire a visitare anche Oporto, la cui posizione geografica non mi aiuta molto, visto che è parecchio a nord rispetto a Lisbona e che poi dovrei tornare indietro per il volo in direzione Milano. Ho deciso che per questa volta salterò Barcellona, per quanto mi manchi un po'. Sento che per il tempo che mi è stato concesso non ci sarebbe abbastanza spazio per un dèja-vu. Immagino che non sarà facile tornare, se tutto andrà come la prima volta (furto in ostello a parte). Comunque mi impegno a farmi rivedere da queste parti, in caso contrario potrei avere mia madre sulla coscienza. E poi spero sempre che l'Inter apra un maledettissimo ciclo, quindi non me la sentirei di stare lontano proprio ora. Qualche consiglio prima di espatriare.
1-Libro: noi avevamo la Dc, loro avevano la Cdu. A noi è rimasto il virus (il partito è stato distrutto da Tangentopoli), loro ce li hanno ancora al governo. Non so chi sta peggio.
2-Video: "Da un cielo grigio di piombo piovevano lacrime di rame. Il Cile piangeva disperato la sua libertà perduta".