Albergo a mille stelle


Tra il rumore del vento e il freddo della notte, nel brusio gentile delle risate genuinamente etiliche, con la serenità di una scolaresca alla prima gita. Le cime mi osservano dall'alto di una staticità millenaria che affronto con il dovuto timore, agitando le braccia nel gelo del lago. La tranquillità interiore che ti regala un'oasi come questa è data dalla sporadicità con cui affronto le curve che mi dividono dalla mia dimora, pensando all'infinità dei giorni che vorrei trascorrere qui e consapevole di come sia proprio la rarità dell'evento a rendere tutto così speciale. Il dolce che chiude le danze, gli ultimi saluti di chi si vedrà fra troppo tempo. E poi un forte rumore di niente, come De Gregori. Sipario...

Notturno delle due e mezza

Sì, alle due e mezza di notte si pensa proprio di essere in un oceano diverso da quello quotidiano. Poca luce, uno schermo acceso sul quale buttare giù due idee, ripensamenti vari sull'andamento della serata in compagnia di alcuni colleghi. Mi sento già proiettato al futuro prossimo, vorrei vedermi già lanciato verso la mia destinazione estera. Manca poco, anche se ancora non ho deciso praticamente nulla e in questi giorni ho una marea di cose da fare, a cui sicuramente se ne aggiungeranno altre strada facendo. Sento la necessità di staccare la spina per un po', devo proprio lasciare la barca per un momento, giusto il tempo di rifiatare. L'ultima volta che sono partito da solo non sapevo nemmeno se al termine della mia avventura avrei ancora avuto voglia di tornare e i miei timori sono stati confermati in pieno. Non avevo voglia di rivedere l'Italia, ma mi sono ripresentato lo stesso. Qualcosa mi dice che andrà così anche stavolta, nonostante il Paese continui ad offrire i propri minimi storici a livello sociale, politico, culturale. L'unica buona notizia del giorno è che Tony Blair abbandona la vita politica. Non ho lo champagne, ma stasera ho bevuto due bicchieri di spumante per altri motivi. Prendiamoli per buoni.

Il teatro mancato

Il mio senso dell'orientamento non è mai stato ai massimi livelli. L'altro giorno dovevo andare a Palazzo Granaio, gioioso locale di Settimo Milanese nel quale ho anche organizzato la mia festa di laurea. Ci sono stato un altro paio di volte, ma dopo un anno di lontananza non è che ricordassi granché la strada. Anche con l'aiuto di tuttocitta.it sono riuscito a sbagliare di qualche km. Una volta adocchiati dei cartelli riguardanti città semisconosciute (agrate, trezzo d'adda, dalmine) ho pensato bene di contattare telefonicamente andrea tella, vecchio compagno di Sinistra giovanile e proprietario della baracca. Non lo sentivo da quasi un anno. Con me c'era un'amica e dovendo guidare ho passato il cellulare a lei, ma poi ho preferito parlare al buon Tella di persona.
"Pronto?"
"Pronto, sì ciao. Io in questo momento sono a Dalmine".
"Ma stai scherzando".
"Ehm... no..."
"Bene. Ti avviso che la prossima uscita è Bergamo".
"Come Bergamo?"
"Ma che cazzo di strada hai fatto?"
"Boh, adesso vediamo. Comunque dovevo essere a Palazzo granaio alle nove e mezza per lo spettacolo teatrale, mi sa che non ce la faccio".
E no che non ce la faccio. Se alle nove e venticinque sono a qualche decina di km dal posto in cui devo essere cinque minuti dopo! Comunque, serata andata. O forse no.
Ci fermiamo in un locale al ritorno. Chiacchierata a due come non succedeva da tempo. Forse è stato meglio così, il teatro può anche saltare.
Consigli:
1-Vecchio capolavoro, grande Eduardo. Da leggere per capire come gira il fumo.
2-Film per serate non troppo impegnate. Però in alcune scene si ride abbastanza di gusto. Mi-ti-cooo...

Cena e politica


Ieri sera cena a sei con ex compagni di università. Ho rivisto un paio di ragazze che non vedevo da un po', ho conosciuto un filo-israeliano con cui ho discusso di politica davanti al Tocqueville (tengo a sottolineare che ero in una pizzeria lì vicino, non è che sono entrato nel locale. E ci tengo proprio a dirlo perché in queste cose sono uno snob del cazzo). C'erano anche due ex compagni di università, che sono prima di tutto due amici, uno dei quali è entrato nella discussione. Abbiamo vissuto un ribaltamento di ruoli repentino. Essendo la new entry filo-israeliana e di idee radicali (nel senso pannelliano del termine), finché abbiamo parlato di chiesa, aborto, financo di precarietà nel lavoro eravamo due contro uno. Nel senso che la nuova conoscenza stava dalla mia parte. Poi ha visto il mio braccialetto palestinese e lì l'amico nonché compagno di università si è tirato fuori. L'altro invece si è appassionato alla discussione (che fossi appassionato anch'io è inutile dirlo, per chi mi conosce un pochettino). Peccato che il nostro idillio sia terminato. Animosità, ma anche civiltà hanno contraddistinto il botta e risposta per circa un quarto d'ora. Poi ci siamo accorti che le due ragazze presenti (la terza se n'era andata), si stavano ammorbando. A me la cosa non toccava di striscio, a lui sì perché una delle due era la SUA ragazza e deve aver visto le ore seguenti tingersi di bianco nella solitudine della propria stanza. Comunque mi sono stupito del fatto che un ragazzo apparentemente intelligente potesse sostenere la causa israeliana. Lo so, anche in queste cose sono parecchio intransigente.
Consigli:
1-Questo ve lo consiglio in questa settimana, perché giovedì sono uscito con un'amica a cui l'ho regalato. Credo che prossimamente pubblicherò un post sulla serata. Libro straordinario...
2-Passaggio di consegne. E non aggiungo altro.