Mezzanotte, davanti al mare. Seduti.

Lui: "...".
Lei: "...".

Il silenzio si misura in onde. Scroscianti, senza orizzonte, se ne vanno senza chiedere spiegazioni. Ti lasciano attonito a mirare il vento che le trascina. Lei si volta di mezzo giro, attende che il suo riflesso maschile colga il momento per fare lo stesso. Si accorge presto che non accadrà e abbassa lo sguardo, prima di riportarlo verso il fronte. Lui non muove un ciglio, ma allunga un braccio e con il mignolo cerca una stretta leggera. Si fa desiderare, la mano di lei, ma alla fine cede e lascia che le dita si arrampichino lungo le falangi dell'altro, fino all'unione dei palmi. La marea si alza, bagna i piedi in posizione conserta e sfiora la stretta di mezzo. Cala il tramonto ed è già l'alba di una nuova unione. Cosa resterà, quando con l'autunno i cavalloni si alzeranno e i granelli di sabbia saranno ridotti ad un pavimento per la marea, non è la domanda che cuore e cervello si farebbero in questo momento.

3... 2... 1... ciuff...

C'è bisogno di tempo per l'analisi. Si possono commentare gli eventi a caldo e affidarsi alla fortuna delle intuizioni, talvolta felici. Oppure si può entrare in profondità nello svolgersi delle ore, lasciando che i propri comportamenti vengano giustificati da un'operazione di razionalità e non dall'estro del momento.

I geni sono tali perché possono inventare qualunque cosa dal nulla. Chi si aspettava che Danilovic avrebbe messo quel tiro da quattro punti nella finale scudetto di qualche anno fa? Ma non tutti hanno il talento per farlo, altrimenti non saremmo in braghe di tela, affondati dagli sciacalli della finanza. C'è di che aspettare, temporeggiare e colpire quando l'occasione è propizia.

3... 2... 1... ciuff...

Post 201

Dio salvi la memoria breve, perché domani mi ricorderò sempre cosa ho fatto il giorno prima e il risveglio sarà condito da un sorriso...

Quando l'odio non riuscirà a trovare l'amore

Continuo a scrivere, scrivere, scrivere. Batto sui tasti e non riesco a fermarmi. Mi alzo, prendo un asciugamano, mentre i pensieri scorrono come gocce di sudore sulla fronte, in rapida e continua successione. Rimango a fissare lo schermo, riporta esattamente quanto produco. E' quasi mezzanotte e dalla finestra arrivano brevi folate d'aria ad annunciare un cambiamento sul calendario.

Quanto ci sarà da dire nel momento in cui non riusciremo a fermare il corso degli eventi, quando verremo sopraffatti da ciò che abbiamo creato, quando l'odio non riuscirà a trovare l'amore per mischiarcisi. Giro per il web alla ricerca di una notizia diversa dalle ronde nere e verdi o dall'Iran costretto a ribellarsi alla mancanza di democrazia. Siamo noi, cazzo, siamo tutti noi. Per trovare l'universo parallelo in grado di portarmi su un altra dimensione senza muovermi da qui devo necessariamente ricorrere alla musica. C'era scritto su quel vecchio album: Music is best lover. Non esiste nulla che non si possa spiegare con note e parole.

Ricordo il periodo in cui ho completamente accantonato i cd che ascoltavo tra elementari e medie. Una volta scoperto il rock e il cantautorale, niente aveva più lo stesso sapore. Ogni sorriso di donna aveva una spiegazione in quel riff o nel verso poetico che lo anticipava. Tutto quadrava solo se c'erano due auricolari e anche il mio vecchio walkman, tenuto insieme con un elastico, aveva perso il suo fascino. Ero meno incazzato e più consapevole di quello che volevo essere e che sono ora: uno che scrive quando sente di doverlo fare per sopravvivere alla propria mente. Sono adulto, sì, ma in fondo non voglio diventarlo del tutto.

Ho ripreso in mano un mio vecchio pezzo. Voglio rileggerlo. E addormentarmi.

Io e Orlando

Ho qualcosa da dire che sapranno in pochi e nessuno di questi eletti sarà un pericolo per certi equilibri. Non la dirò, perché è meglio così e perché difficilmente cambierebbe qualcosa se anche parlassi.

Ieri sera sono stato al Forum, da bravo tifoso part-time dell'Olimpia Milano ho colto l'occasione della finale scudetto per godermi una splendida cornice del Forum assieme ad altre 12.000 persone. Ho visto in campo, in ripetute circostanze, quanto passato davanti ai miei occhi in mille e mille occasioni: circolazione di palla, scarico per il tiratore dietro l'arco, tre metri a disposizione e la scarsa attitudine a mettere quel canestro che può cambiare la partita. Tante finte, il timore di un omone che arriva con una mano tesa per la stoppata. Quando rivedi i replay capisci che non ti avrebbero mai fermato, che dipende da te mettere o meno la palla nel cesto quando hai uno spazio del genere davanti. Te ne rendi conto e intanto chi ha avuto da madre natura il killer-instinct se ne va a canestro, finta il lay-up e permette al compagno una comoda tripla.
Milano si è battuta, ha perso di un punto, facendo ciò che un ammiratore fa con la sua preda. Al momento di concludere, però, chi aveva dalla sua l'esperienza per centrare il bersaglio ha vinto. Sono rimasti gli applausi e un futuro roseo.

Sto per trasferirmi, ho coronato gran parte dei sogni che avevo da bambino, sto scrivendo un libro che avrà il mio nome in copertina al fianco della squadra che amo. Non posso non essere soddisfatto di quanto raccolto. Purtroppo c'è gente che è più brava di me nel girare le partite, ma il mio momento, Magic come Orlando e fantasioso come Hedo Turkoglu, arriverà e sarà una meraviglia.

L'anno dello speciale

Alcuni di voi lo sanno già, per altri sarà una sorpresa:

lannodellospeciale.blogspot.com

A questo indirizzo troverete la prima parte dell'opera dedicata al diciassettesimo scudetto nerazzurro, nella speranza che dal web si passi in tempi celeri ad altri supporti. Grazie a chi avrà il piacere di leggermi.

Zlatan

Come molti di voi sapranno, le occasioni nelle quali mi sono trovato in accordo con la Curva Nord si contano sulle dita di una mano. L'ultima di queste risale a Inter-Lazio di un mese fa, quando Ibrahimovic rispose in modo ben poco oxfordiano ad alcuni tifosi appostati al primo anello verde. Riporto dal comunicato ufficiale:

"[...] sebbene forse non sarà mai una bandiera, sicuramente ha sempre dato il massimo per i Nostri colori e per questo merita la Nostra stima incondizionata".

Non sottoscrivo pienamente il resto della nota, ma questa parte sì. Proprio ieri, nel giorno in cui Diego Milito ha salutato i tifosi genoani, gli stessi hanno esposto uno striscione che scomodava De Andre' ("E' stato meglio lasciarsi che non esserci mai incontrati"). E' un pensiero che deve accomunarsi con il possibile addio di Ibra, parte della storia dell'Inter in maniera indelebile perché è innegabile quanto questo giocatore abbia influito sulle fortune della squadra nelle ultime tre stagioni. Bisogna entrare nell'ottica per il quale Zanetti è l'eccezione, non la regola. Correvano gli anni Sessanta quando Gigi Riva rifiutò l'Inter per vincere lo scudetto a Cagliari o quando Seeler rimase all'Amburgo nonostante a Milano gli avessero promesso ponti d'oro e certi rifiuti crearono scalpore anche allora. Ibra ha vinto tutto ciò che si può vincere in Italia, Coppa nazionale a parte. E' convinto di poter alzare altrove la Champions', che effettivamente non è terreno di conquista delle formazioni italiane di questi tempi. Il club è obbligato a fare di tutto per convincere lo svedese a restare, perché in cuor nostro tutti sappiamo che si potrà trovare una soluzione al dopo-Ibra, ma nessuno in circolazione è come lui. Se ce la faremo, bene. Altrimenti si volterà pagina, come ha fatto la Juventus tanti anni fa con Zidane o come ha fatto il Milan dopo l'addio di Van Basten. La vita continua e noi siamo ancora i più forti di tutti.

Due piccole annotazioni: se davvero Ibrahimovic dovesse trasferirsi altrove, ribadisco la personale convinzione che non ci sono al momento giocatori con uguali caratteristiche che possano garantire un tale livello di prestazioni con un'adeguata continuità. L'unico nome che mi viene in mente, a parte quel Drogba che Ancelotti non lascerà mai partire, è Karim Benzema, purtroppo reduce da una pessima stagione a Lione. La seconda annotazione riguarda Leonardo, che ha appena dichiarato di ispirarsi al Brasile dell'82. Ricordo vittorie sfolgoranti di quella nazionale, speriamo che ne ricalchi seriamente le orme...