Eccoci qua...

Sono al lavoro. Pausa. Un sorso d'acqua. Solo uno, perché il bagno è fuori uso e non ho granché voglia di scendere al piano di sotto.
E' da un po' che ho in testa l'idea. Magari la metto in pratica, visto che ci sono. Mi sembra quasi un bel modo per festeggiare una gioia attesa 18 anni. Ci ho messo una settimana a metabolizzarla, saranno stati i fumogeni scesi in gola in mezzo alla calca. Forse le urla sotto il pullman e poi ai piedi dell'Arengario.
Forse tante altre cose. Forse. Come forse sto aprendo il blog per quella punta di egocentrismo che bene o male abbiamo tutti. Se faccio quello che faccio ci sarà un motivo. Il mio lavoro, i miei piccoli extra. Qualcosa vorranno dire, anche se fatico a coglierne il senso fino in fondo ancora adesso, che mi conosco da quasi 25 anni.
Sento di potervi dire cosa non sarà il blog: strappalacrime, anche se il nascente Pd fa letteralmente piangere e i settant'anni dalla morte di Gramsci mi mettono un po' di tristezza. Eviterò anche di parlare dell'Inter, per quanto mi sarà possibile. Ma lo faccio solo perché per questo ho un altro sito e non voglio un conflitto di competenze con me stesso.
Credo che qua e là troverete anche un Faber, un Troisi, come un Pelé o uno Smith, Norman e Carlos. Magari anche un Melquiades che non rileggo da tanto.
Mi riservo di cambiare idea tra cinque minuti e chiudere il blog, anche perché nel frattempo m'è venuto un mal di gola terrificante.