E si farà l'amore ognuno come gli va (?)

Gianni Mura ha diviso in tre puntate i "100 nomi del 2008", pescando dall'ambito sportivo e non, attraverso le pagine di "Repubblica". Io fino a 100 fatico ad arrivare, anche perché tra poco mi si spegne il portatile. Provo a mettere in fila alcuni motivi positivi e negativi per ricordare quest'anno:

POSITIVI:
- Il 18 maggio, vissuto con il corpo a Roseto degli Abruzzi e la testa a Parma.
- Una bella telefonata a metà anno, con la quale mi è stato comunicato che avevo appena realizzato un sogno.
- L'evoluzione di alcune amicizie.

NEGATIVI:
- Un omaggio caduto nel vuoto.
- Una storia mai nata.
- Le ultime giornate del 2008 in Medioriente e il bailame di cagate da parte dei politicanti tutti.

Buon anno nuovo ai miei 2,5 lettori...

Rem

Mi sono appena svegliato da un sogno. Ero al tavolo di una birreria, seduto su uno sgabello. Di fronte a me c'era una ragazza con la quale stavo discutendo. Ho una tripla sensazione: la prima è che non ci sono individui alla quale sono vagamente interessato corrispondenti alla sua descrizione (mora, capelli lunghi, statura mediopiccola); la seconda è che pur non ricordandone il volto, io questa persona l'ho già incrociata nel mio cammino; la terza è che non esistono locali simili in una traversa di corso Buenos Aires a Milano, eppure ero convinto di essere in zona.

Svolgimento del tema: entro nel locale, guardo alla mia destra dopo aver superato il bancone. Mi muovo come se conoscessi il posto (mai visto in vita mia) e scorgo al tavolo la suddetta figura femminile. La saluto, non avvengono presentazioni, sicché ci si conosce già. Parliamo, ci sto provando, lei è accondiscendente. Mi trovo bene. A un certo punto si alza dallo sgabello, va vicino alla televisione posta pochi metri più in là e mi fa notare che per essere l'una e mezza del pomeriggio in tv stanno mandando una scena un po' troppo spinta. Ovviamente questa parte di sogno non ha alcun senso, però c'è e da buon cronista ve la riporto. Pochi secondi dopo il sogno svanisce.

Per dirla alla Lubrano, la domanda sorge spontanea: chi cazzo sei, o brunetta intesa come aggettivo e non come cognome? Non hai volto, scavando nella memoria mi sembra che non ne avessi nemmeno in sogno, come se te l'avessero "marmorizzato" (marmorizzazione=tecnica con la quale in tv si rende irriconoscibile una parte di un video, di solito utilizzata per coprire il viso dei minorenni o di chiunque non voglia svelare la propria identità, ndtodo). Essendo stato bene per quei pochi minuti al tavolo, se ci sei batti un colpo. In caso contrario è stato bello...

25 dicembre

Il mio Natale è laico. Lo è perché non mi dà fastidio stare in mezzo al cattolicesimo permanente dei parenti, alcuni immersi nelle proprie convinzioni, altri nella tradizione più che nella cristianità. Confesso, le feste non fanno per me, anche se mangio come un'aspirapolvere. Quello che in realtà mi interessa è rivedere alcune facce sconosciute durante l'anno, quando la Puglia resta a più di mille chilometri di distanza. Sono contento quando scorgo alcuni sorrisi e penso che sono dovuti in parte alla mia presenza. C'è chi non ci crederebbe...

Un tempo da queste parti si giocava a carte quasi ogni sera. Ci si metteva attorno al tavolo di mia zia, mazzo a chi aveva la matta e via con il sette e mezzo. Non giochiamo più da anni e pur non amando il gioco mi manca. Di quei tempi è rimasto il camino. Per fortuna, qui fa un freddo polare.

Direi che è ora di chiudere, domani arriva la mangiatona di Santo Stefano. Come se quella di Natale non mi avesse riempito abbastanza.

Marrettiiiii? Cozzeeeee? Arrrrrriiiiivoooooooooooooo...

Eccoli, i veri auguri...


Notate soprattutto il finale, please...

Auguri...

Mi piace pensare che non ci sia discontinuità tra il 31 dicembre e il 1° gennaio di ogni anno, per questo non reputo il Capodanno una festa imprescindibile e sono scettico anche nei confronti del Natale. Quest'anno avrò l'opportunità di salutare alcuni parenti che non vedo da qualche mese, ne sono felice ed è per questo motivo che domattina alle sette sarò in macchina, in direzione della Puglia. Tornerò il 4 gennaio, ma non staccherò del tutto la spina, dovendo lavorare anche a 1000 km da qui. Spero di farvi gli auguri via blog con la collaborazione di un video, appositamente montato dal sottoscritto. Non vi assicuro nulla, quindi poi non dite che non mantengo le promesse, visto che non ne ho fatte. Mi raccomando devastatevi a dovere delle bontà che vi verranno sottoposte. Si sa, nonne e mamme in questi momenti sono nei cuori di tutti, soprattutto del mio bel pancino. E siccome a Victoria Beckham piace tanto il panettone, io mi diletterò con qualsivoglia dolciume non riguardi il Norditalia. Così, per essere bastiancontrario...

Ma ti pare che una così si atteggia a Audrey Hepburn?!? Sì e no se assomiglia a un laccio della sua scarpa sinistra. Mmmmmmmmadaaaaaaai...

Regalo di Natale per i fan


In questo video non si vede ma ho anche un erpes che mi spunta dalla parte destra del naso. Resistere, resistere, resistere agli sfoghi cutanei...

Billa media

Lunedì sera sono arrivato a un appuntamento con mezz'ora di ritardo. Per fortuna non era galante, quindi me la sono presa con comodo. Nelle tre precedenti edizioni della pizzata natalizia di Uld l'orario previsto non era mai stato rispettato e anche in questo caso non sono stato l'unico a presentarsi a cena iniziata. L'incontro è stato caratterizzato da alcuni leight-motiv ormai immancabili di questi anni: le cento e passa birre posate sul nostro tavolo, i rutti sull'asse patrini-arcangeli con applausi a seguire, le sedie vuote per gli spostamenti di massa fuori dal locale (dicesi pausa sigaretta). Le due cameriere hanno passato una serata movimentata, ma le casse si sono riempite di botto e quando ciò accade si riesce a soprassedere meglio su certi particolari. "Billa media" è diventato l'urlo di battaglia del nostro passaggio annuale, visto che la pizzeria è la stessa di sempre. Qualcuno ha lanciato anche un "De Corato pezzo di merda", visto che tra i regali riciclati di quest'anno figuravano alcuni oggetti inizialmente destinati agli "O Bej O Bej". Goliardia rivoluzionaria...

Cena di natale e Piazza Fontana

Giusto poche ore fa, verso lo scoccare della mezzanotte, ho dato della "spia" e della "priva di quoziente intellettivo" a una sciacquetta che mi ritrovo come collega (fortunatamente solo per una volta a settimana). Non contento, ho rincarato la dose con un "cosa ne sai tu, da Roma, di ciò che succede a Milano?", riferendomi a un tizio che tecnicamente dovrebbe essere un mio superiore. Tali sconvolgimenti hanno avuto effetti deleteri sul mio intestino tenue e un po' anche su quello crasso, dato che stamattina ho defecato una scolaresca in gita. Oggi ho in programma un semi-digiuno, che spero mi possa permettere di non rinunciare alla mia capatina all'"Old Wild West", in calendario per domani sera.

Quando vedo che la società spinge ai vertici gente del genere, con un contratto e un futuro più sicuro del mio, capisco perché da 39 anni non si trovano ufficialmente colpevoli per la strage di Piazza Fontana. Tutto ha una logica, purtroppo...

La società dei magnaccioni

Sono ancora parecchio pieno. La doppia mangiata di ieri mi ha reso pesante come un programma di Giletti. Non mi riferisco tanto al trancio di pizza serale, più che passabile e non eccessivamente ipercalorico, quanto alla polenta e spezzatino con tanto di torta salata che ci siamo pappati a pranzo. Faccio notare che la torta salata comprendeva zucchine, uova, formaggio e pancetta, praticamente una pietanza che da sola sfamerebbe un esercito. A questo aggiungerei che due persone, tra cui il sottoscritto, avevano portato in dote una quindicina di pasticcini a testa, alla fine non ne è rimasto nemmeno uno e attorno al tavolo eravamo solo in quattro.

Ho fatto nuove conoscenze, con una ragazza che mi credeva solo virtuale. Pensavo lo stesso di lei, quindi siamo pari e patta. Purtroppo ho avuto la pessima idea di ripetere i miei celeberrimi numeri del tedesco e di "Io lo picchio", aggiungendo una versione di Barbara in salsa sarda che ha avuto un discreto successo. Al prossimo giro mi toccherà ripetermi. Pazienza...

Le tre "in"

C'è un tavolo sul lato est del pub. Tre ragazze si dispongono a triangolo, alla base ci sono io. Inizia il giro di carte. La bionda alla mia sinistra non ha in mano niente e non è abbastanza scaltra da riuscire a nasconderlo. Quella a destra ha due jack e un asso che può tornarle buono. Di fronte a me ho una concorrente con una scala mancata. Faccio da mazziere e mi tengo distante dalla ridda di combinazioni. "Due", ordina la ragazza a destra, occhiali poco sopra la fronte e un sorriso smorzato. Entra un punto, le estremità delle labbra si allargano a mostrare felicità. E' sincera, non abbastanza imprevedibile. Dall'altro lato del tavolo mi arriva un ordine analogo. Vedo cos'ha in mano dal riflesso degli occhiali.

"Perché ne chiede due quando gliene serve una per completare la scala?"

"Quattro carte", da sinistra mi riportano alla realtà. Non è delle migliori, per chi chiama. Il giro è quello sbagliato e la contendente sbuffa, lanciando i suoi punti mancati sul banco. La fanciulla di fronte a me si aggiusta la montatura sopra il naso e la nuova inclinazione nasconde cosa c'è davanti ai suoi occhi. Carte in tavola. La bionda a destra ha una doppia coppia, la ragazza che mi fissa ha un buco nella scala, ma sulla scena appaiono solo cuori. Colore...

L'imprevedibilità di un soggetto interessante ha battuto l'intelligenza di chi ha saputo tenersi un asso, mentre la normalità dell'insipido si domanda cosa è successo.

Stroke

Sì, onestamente sarebbe anche il caso di scrivere qualcosa...

Mi sento un po' come davanti al pubblico dei freestyler di rap, con una massa di indemoniati che mi urlano "stroke" e io che reggo il microfono vicino alla bocca senza emettere un suono. Ho comprato un cappellino che somiglia un po' a quello di Eminem, mi manca solo di tornare biondo e mettermi le lenti a contatto azzurre. Ho ancora in gola la piadina che ho strafocato a metà serata, dopo una capatina a gustarmi la performance di un paio di amici, seppure in vesti differenti. La bionda media non è riuscita ad affondare completamente la parte solida della mia simil-cena. Strano, di solito la birra ha il sopravvento sull'intero creato.

Sto sbadigliando che nemmeno al Meazza. C'è qualche grado in più, grazie ai termosifoni. Tutto sommato potrei anche chiudere qui per stasera. Non ho pensieri intelligenti e nonostante ciò rimango più lucido di chi si appresta a fare i regali di Natale. Il che la dice lunga non tanto su di me, quanto sulla popolazione mondiale...

"I am sitting in the morning at the diner on the corner... dudududu-dududuuudu-dudududu-dudududu..."