
C'è un tavolo sul lato est del pub. Tre ragazze si dispongono a triangolo, alla base ci sono io. Inizia il giro di carte. La bionda alla mia sinistra non ha in mano niente e non è abbastanza scaltra da riuscire a nasconderlo. Quella a destra ha due jack e un asso che può tornarle buono. Di fronte a me ho una concorrente con una scala mancata. Faccio da mazziere e mi tengo distante dalla ridda di combinazioni. "Due", ordina la ragazza a destra, occhiali poco sopra la fronte e un sorriso smorzato. Entra un punto, le estremità delle labbra si allargano a mostrare felicità. E' sincera, non abbastanza imprevedibile. Dall'altro lato del tavolo mi arriva un ordine analogo. Vedo cos'ha in mano dal riflesso degli occhiali.
"Perché ne chiede due quando gliene serve una per completare la scala?"
"Quattro carte", da sinistra mi riportano alla realtà. Non è delle migliori, per chi chiama. Il giro è quello sbagliato e la contendente sbuffa, lanciando i suoi punti mancati sul banco. La fanciulla di fronte a me si aggiusta la montatura sopra il naso e la nuova inclinazione nasconde cosa c'è davanti ai suoi occhi. Carte in tavola. La bionda a destra ha una doppia coppia, la ragazza che mi fissa ha un buco nella scala, ma sulla scena appaiono solo cuori. Colore...
L'imprevedibilità di un soggetto interessante ha battuto l'intelligenza di chi ha saputo tenersi un asso, mentre la normalità dell'insipido si domanda cosa è successo.
4 commenti:
tutto questo mi sa di un lunedì sera in un punto imprecisato tra qui e l'altra metà del mondo... ma chi ha vinto alla fine?
Sei intelligente, capisci il messaggio criptico, a questo punto devi anche centrare il bersaglio...
Ihihihihihi, so' diabolico...
sono CERTA di avere capito... il punto è: what we can do concretly?? ;) un abbraccio
Nothing, non assomigli abbastanza a Marta Flavi. Per tua fortuna, aggiungerei...
Posta un commento