Il mio Natale è laico. Lo è perché non mi dà fastidio stare in mezzo al cattolicesimo permanente dei parenti, alcuni immersi nelle proprie convinzioni, altri nella tradizione più che nella cristianità. Confesso, le feste non fanno per me, anche se mangio come un'aspirapolvere. Quello che in realtà mi interessa è rivedere alcune facce sconosciute durante l'anno, quando la Puglia resta a più di mille chilometri di distanza. Sono contento quando scorgo alcuni sorrisi e penso che sono dovuti in parte alla mia presenza. C'è chi non ci crederebbe...
Un tempo da queste parti si giocava a carte quasi ogni sera. Ci si metteva attorno al tavolo di mia zia, mazzo a chi aveva la matta e via con il sette e mezzo. Non giochiamo più da anni e pur non amando il gioco mi manca. Di quei tempi è rimasto il camino. Per fortuna, qui fa un freddo polare.
Direi che è ora di chiudere, domani arriva la mangiatona di Santo Stefano. Come se quella di Natale non mi avesse riempito abbastanza.
Marrettiiiii? Cozzeeeee? Arrrrrriiiiivoooooooooooooo...
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