Interrompiamo momentaneamente le trasmissioni per una comunicazione tra fratelli


Facevo ancora le superiori, per cui potete capire quanto potessi sentirmi "Lorenzo" in quel momento. Non perché fossi esattamente così (studiavo quanto lui, ma non chiamavo centomila lire "cento sacchi" e declinavo i casi latini un po' meglio), proprio perché volevo chiudere il più in fretta possibile l'esperienza scolastica. Da allora ho fatto in tempo a iscrivermi all'università e a laurearmi, quindi ero ben lontano dal traguardo.

Era da poco finito "Pippo Chennedy", per me una rivelazione a livello televisivo. Avevo appena scoperto Quelo, Funari, Rocco Barbaro, il D'Alemone e via discorrendo, mi stavo formando politicamente. In una miriade di prime serate smorte, Raidue dell'allora direttore Freccero si permise il lusso di mandare il teatro in prima serata. Lo spettacolo, di Corrado Guzzanti, si chiamava "Millenovecentonovantadieci".

Ricordo bene la sera in cui ho visto la messa in onda, perché è da poco uscito il DVD a rinfrescarmi la memoria. L'ho già regalato ad un amico e consigliato caldamente a un altro.

Occhio, voci di corridoio dicono che tornerà a Primavera su La7. Io attendo...

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