They loved it in Italy


Di solito la sezione video è in basso a sinistra in questo blog. Però sono un giornalista, ho un senso per le gerarchie figlio della deformazione professionale, che mi impone di ribaltare le logiche soprattutto laddove posso farlo. Non posso, non riesco ad esimermi dal mostrarvi questo video mettendolo in cima al blog.
E' la classica scoperta per caso, la mia, girando per youtube alla ricerca di qualcosa di nuovo che riguardasse quel gioiellino tascabile chiamato Kaki King. Molti contributi li avevo già visti, questo mi mancava. Mi rivedo mentre assisto al delirio creativo di Kaki, davanti al MacBook, con la testa sospesa tra i pugni, una sorta di Kasparov di fronte alla propria scacchiera, in attesa di un'illuminazione. L'ultimo minuto è un delirio di suoni in uno stato di apparente tranquillità, mentre la mente elabora in silenzio, il viso è una sfinge, la regia passa dal dettaglio delle mani al campo largo del palco. Kaki ammalia anche l'universo circostante, emana caos dalle dita, avvolge il suo pubblico in un manto di delirio, si permette il lusso di stoppare una sensazione di panico musicale con un piede e ci lascia cadere nel suo sonno. Applausi.

1 commento:

Stefano ha detto...

Vorrei aggiungere anche i miei di applausi. Conturbante.