Punti orizzontali

Il marciapiede è lungo a terminare. Fermo, dall'orizzonte infinito, soprattutto quando non passa nessuno e al buio il punto più distante non riesci nemmeno a capire cosa sia. Dal mio pezzo di muro in Ripamonti, sigaretta tra le mani, i punti visibili sono due, orizzontali a differenza di quelli che si mettono in una frase. Fossero da punteggiatura, infatti, sarebbero una pausa tra una parte e l'altra di un periodo e invece sono uno di fianco all'altro e sanno tanto di "a capo, lettera maiuscola", come insegnavano alle elementari.
Sono punti in movimento costante, tranquilli pur se in moto, due onde che si camminano al fianco mirando alla stessa riva, sperando che il vento li trascini per inerzia alla stessa meta. Ci sono teste basse verso il terreno che si alzano di fretta a fissare il cielo e c'è un bisbigliare di sottofondo con annessi sorrisi e braccia che si muovono attorno al collo. C'è tanto di nuovo e salutare. C'è un amico felice.

Nessun commento: