L'abbraccio dell'8

Simbologia di un numero: l'otto. Cifra palindroma, chiusa fin dalla sua forma. Da qualsiasi punto tu faccia partire la penna, ti ritroverai nella condizione di poterla ricalcare all'infinito facendo sempre il medesimo movimento. Se la distendi, diventa per l'appunto un simbolo di infinito, o magari il disegno di una pista per macchine telecomandate, che una volta andavano tanto e adesso chi se le ricorda più.

L'otto inteso come data di marzo ha resistito nel tempo più del giocattolo, per fortuna, anche se le sfumature di quel che è stato nel tempo la ricorrenza ora si scorgono appena. Adesso è una festa dei fiorai oppure un modo come un altro per non far sforzare gli autori televisivi sul tema della giornata da far sviluppare a Sposini o alla D'Urso (avessi detto Corrado), tranne che per i pochi che si ricordano perché, alla base di tutto, si è deciso un giorno di celebrare l'otto marzo.

E' solo un caso, ma il numero è perfetto per la giornata, visto da questa parte della barricata (quella maschile). L'otto è una specie di abbraccio mutuato dal disegno dei numeri, qualcosa che ti avvolge come un profumo a Primavera, annunciando il solstizio in anticipo. L'otto, indice di fortuna al gioco se gli si toglie un apostrofo, è quel che divide gioia e tristezza, che si abbia o no la possibilità di baciare una donna appena svegli. L'otto di marzo è l'otto di marzo, ma è una giornata che non nasce con un sole diverso da quello del sette o del nove, almeno se lo s'intende come un maggior rispetto da portare alla categoria. Io lo porto da sempre e le donne sempre me ne portano (quelle a cui mi rivolgo, s'intende). E' un giorno in più in cui vado a cercare l'abbraccio simboleggiato da quel numero, perché non potrei proprio fare senza. Donne, auguri.

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