Quando l'odio non riuscirà a trovare l'amore

Continuo a scrivere, scrivere, scrivere. Batto sui tasti e non riesco a fermarmi. Mi alzo, prendo un asciugamano, mentre i pensieri scorrono come gocce di sudore sulla fronte, in rapida e continua successione. Rimango a fissare lo schermo, riporta esattamente quanto produco. E' quasi mezzanotte e dalla finestra arrivano brevi folate d'aria ad annunciare un cambiamento sul calendario.

Quanto ci sarà da dire nel momento in cui non riusciremo a fermare il corso degli eventi, quando verremo sopraffatti da ciò che abbiamo creato, quando l'odio non riuscirà a trovare l'amore per mischiarcisi. Giro per il web alla ricerca di una notizia diversa dalle ronde nere e verdi o dall'Iran costretto a ribellarsi alla mancanza di democrazia. Siamo noi, cazzo, siamo tutti noi. Per trovare l'universo parallelo in grado di portarmi su un altra dimensione senza muovermi da qui devo necessariamente ricorrere alla musica. C'era scritto su quel vecchio album: Music is best lover. Non esiste nulla che non si possa spiegare con note e parole.

Ricordo il periodo in cui ho completamente accantonato i cd che ascoltavo tra elementari e medie. Una volta scoperto il rock e il cantautorale, niente aveva più lo stesso sapore. Ogni sorriso di donna aveva una spiegazione in quel riff o nel verso poetico che lo anticipava. Tutto quadrava solo se c'erano due auricolari e anche il mio vecchio walkman, tenuto insieme con un elastico, aveva perso il suo fascino. Ero meno incazzato e più consapevole di quello che volevo essere e che sono ora: uno che scrive quando sente di doverlo fare per sopravvivere alla propria mente. Sono adulto, sì, ma in fondo non voglio diventarlo del tutto.

Ho ripreso in mano un mio vecchio pezzo. Voglio rileggerlo. E addormentarmi.

1 commento:

Stefano ha detto...

empatia ragazzo. empatia...