Io e Orlando

Ho qualcosa da dire che sapranno in pochi e nessuno di questi eletti sarà un pericolo per certi equilibri. Non la dirò, perché è meglio così e perché difficilmente cambierebbe qualcosa se anche parlassi.

Ieri sera sono stato al Forum, da bravo tifoso part-time dell'Olimpia Milano ho colto l'occasione della finale scudetto per godermi una splendida cornice del Forum assieme ad altre 12.000 persone. Ho visto in campo, in ripetute circostanze, quanto passato davanti ai miei occhi in mille e mille occasioni: circolazione di palla, scarico per il tiratore dietro l'arco, tre metri a disposizione e la scarsa attitudine a mettere quel canestro che può cambiare la partita. Tante finte, il timore di un omone che arriva con una mano tesa per la stoppata. Quando rivedi i replay capisci che non ti avrebbero mai fermato, che dipende da te mettere o meno la palla nel cesto quando hai uno spazio del genere davanti. Te ne rendi conto e intanto chi ha avuto da madre natura il killer-instinct se ne va a canestro, finta il lay-up e permette al compagno una comoda tripla.
Milano si è battuta, ha perso di un punto, facendo ciò che un ammiratore fa con la sua preda. Al momento di concludere, però, chi aveva dalla sua l'esperienza per centrare il bersaglio ha vinto. Sono rimasti gli applausi e un futuro roseo.

Sto per trasferirmi, ho coronato gran parte dei sogni che avevo da bambino, sto scrivendo un libro che avrà il mio nome in copertina al fianco della squadra che amo. Non posso non essere soddisfatto di quanto raccolto. Purtroppo c'è gente che è più brava di me nel girare le partite, ma il mio momento, Magic come Orlando e fantasioso come Hedo Turkoglu, arriverà e sarà una meraviglia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vai Todinho, prenotami un paio di copie del libro...

tony