Dal diario della tarda sera:
"C'è una pizza a Milano per me, ma sono da solo, almeno nel concetto che comprende il mio tavolo e le sedie attorno. L'altro posto a sedere è vuoto, di pieno c'è solo il boccale di birra sul tavolo. Meglio una bionda che una palla di vetro, alla quale potrei chiedere tante cose senza avere rispsota. La birra, almeno, non provoca domande, al massimo si limita ad inibire i pensieri. Aspettare la mia ordinazione è un buon modo per tornare a scrivere su carta, in omaggio a chi l'altro giorno si è sciroppato dodici ore di esame a Roma, sconfitto dalla scarsa tecnologia in dote all'Ordine dei giornalisti. Mi ha ricordato le elezioni americane di otto anni fa, con gli scrutinatori a contare le schede come accade ai comuni mortali. Sono sintomi di una natura offesa dal superbo, ogni tanto qualcuno lassù s'incazza e ci ricorda che siamo solo pelle ossa, con una capacità di utilizzo delle nostre meningi vicina al 10%. Queste sono occasioni nelle quali solitamente rido assaporando un retrogusto amaro. Sempre sperando che rimanga "retro"...".
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1 commento:
bello da leggere di sera con fuori la pioggia...grazie :)
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