Letto a castello

Ogni pensiero assume un singificato diverso a seconda dell'orario in cui lo scrivi. Mi dispiaccio molto quando al risveglio mattutino mi rendo conto di non ricordare più quello a cui stavo pensando durante la notte, magari nei minuti immediatamente precedenti all'arrivo del sonno, quando da sotto le coperte non riesco a trascrivere le mie elucubrazioni. Fortuna vuole che, nonostante l'ora tarda, non abbia ancora raggiunto le lenzuola. Domani ho una mattinata libera da impegni lavorativi, credo mi abbandonerò al riposo.

Potendo allungare le ore mi dedicherei maggiormente al relax, pur sapendo che è un'arma a doppio taglio. Il nulla intorno porta alla riflessione, nei suoi molteplici aspetti. Mi sembra di essere davanti a una vecchia scrivania con penna e calamaio. La punta superiore dell'oggetto scrivente si allunga fino alla mente e accarezza un fondo di solitudine in disaccordo con il caos, che nella quiete prova a sfornare concetti di un certo interesse.

Ogni tanto ce la fa. Però ci prova sempre.

1 commento:

irene ha detto...

chi ha il coraggio i prendere in mano la penna è già a metà dell'opera! ;)