Dans la rue. Quelle femme...
Già il nome incuriosisce. Un connubio alla francese tra un formaggio e un soffio di vento, con una desinenza all'infinito e una pronuncia dalla grazia tipicamente femminea. Si siede al tavolo, con gentilezza, sorride come se il mondo avesse conservato quel briciolo di umanità che si fatica a scorgere. Sogna, la ragazza, ha l'aria di chi può raccontare di angoli persi nel vuoto della memoria geografica, quasi li avesse visti un attimo prima di aprire la porta del locale. E' sicura, viva. Ha la forza di una giovane margherita impigliata tra i capelli, che si regge da sola pur strappata dalla radice. Difende con vigore la sottile differenza tra una ruota e una via. Oltre le Alpi ci tengono a certe cose. Passano ore, timide e ubriache, d'aperitivo e chiacchiere. Si alza in compagnia, con un ragazzo al fianco. Il suo. Non riesco nemmeno a salutarla come si deve. Dommage.
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