Per fortuna è venerdì...


Tra poche ore riprenderà la stagione. Conferenze stampa, partite, commenti su una materia che tutti pensano di conoscere. Se questa palla fosse di cristallo ci guarderei volentieri dentro, così magari scopro che il mondo non va a rotoli come penso. Di solito, in statistica, si fanno proiezioni sul futuro basate sui dati in possesso in un dato momento. Se dovessi fare una previsione sulle sorti del mondo dovrei prospettarvi la terza guerra mondiale e per una volta potremo dire che non è cominciata in Europa. Bella soddisfazione, quando saremo sotterrati.

In realtà, anche se lo bombe suonano altrove, il progetto bellico è nato qui, in Occidente. Nei Palazzi dove cresce l'appoggio a Israele, il cui diritto a difendersi viene scambiato per un dovere di affossare il popolo palestinese. Badate bene, non ho detto Hamas (che si fottano, anche se come ricorda un mio collega sono i vincitori delle elezioni più democratiche che si siano mai svolto nel mondo arabo). Ho detto il popolo palestinese, che si sorbisce ogni genere di ignominia nei checkpoint e come ciliegina sulla torta si prende un attacco di terra che va a colpire gli inermi, invece dei colpevoli. Almeno gli Stati Uniti in Iraq ammazzavano i civili perché le bombe "intelligenti" erano improvvisamente diventate sottodotate e sbagliavano obiettivo. Questi invece ammazzano cento bambini e se ne sbattono, tanto l'opinione pubblica sarà sempre dalla loro parte. Non basta nemmeno un cardinale che parla di "enorme lager a Gaza" per smuovere le coscienze, tanto la destra guarda al clero solo quando conviene, il centro è nato ecclesiastico ma preferisce scordarlo a salti e i vecchi sinistrorsi non sono mai stati cattolici e lo diventano per raccattare due voti in più.

Se lo volete sapere: sì, sono incazzato. Come se non bastasse danno un anno e sei mesi a Moggi e questo ha ancora il coraggio di parlare...

1 commento:

Stefano ha detto...

In questi giorni è dura pensare a Gaza e a Moggi e sorridere.

Io però ci riesco. Mi basta pensare che Moggi abiti a Gaza.