Reinventarsi

L'ultima puntata di Annozero è stata un toccasana. Confesso candidamente di non vivere il periodo migliore della mia vita. Tornare sulla terra dopo aver vissuto tra le stelle, vedi l'anno concluso sei mesi fa, è un esercizio da esperti trapezisti, quel che non si può essere a ventotto anni. Non in questo paese, nel quale ciò che ci si costruisce da solo è sempre troppo poco per sentirsi in piedi su una base solida. Costruire quotidianamente il proprio entusiasmo è l'unico modo per guardare al futuro a testa alta e con il sorriso stampato sulle labbra in misura percentualmente maggiore rispetto allo sguardo triste. Si fa fatica a trovare una logica nello scorrere del tempo, nell'avanzare degli anni, quando la società ha un invecchiamento direttamente proporzionale al tuo. E' un processo che dovrebbe essere diametralmente opposto, io invecchio e il mondo migliora, ma non c'è nulla di così matematico nel vivere la propria vita.

Eppure, guardando chi si reinventa dopo aver fatto trent'anni su piazza, pur sapendo quanto può essere semplice farlo con una determinata buonuscita, aiuta a farlo a propria volta. Aiuta a concentrarsi sull'obiettivo costante, che non può ma deve essere una lotta seria contro la noia dello stare assieme a se stessi, al proprio lavoro e alla voglia di chi sta sopra di te di non renderti indietro una gioia neanche costretto con la forza. La risposta è sempre reagire ed ha un che di miracoloso scoprirlo guardando la vituperata tv di oggi.

Un'ultima riflessione: chi ha detto che la rabbia scalda i cuori ma non risolve i problemi non ha mai visto parlare il ministro Brunetta. E' la rabbia la spia che annuncia la presenza di un'anomalia, trovare la soluzione è la logica conseguenza.

1 commento:

irene ha detto...

comunque il fatto che il tuo post sia resistito alls caduta di bush, al 2010 e all'ascesa di pisapia mi fa dire: ti stimo fratello. ;)