In stile gucciniano, per vari motivi. Di emulazione oratoria, tanto per citarne uno, ma anche a livello di stomaco. Saranno i caffè. Sarà la pioggia, tanta. Sembra di essere sul set di "Apocalypse Now", con una barca sistemata alla benemmeglio e un capitano a bordo, lercio e con l'occhio spento. Guardatelo come un quadro, questo sussulto di frasi multimediali. Da lontano, con distacco, senza conoscere quali eventi possano aver mosso l'autore. Distogliete la vostra attenzione dall'idea portante, tanto in un susseguirsi di concetti astratti il movente non può che essere l'isolamento temporaneo dal moto terreste. Odo suoni indistinti, immagino eventi che succederanno solo nella loro fase iniziale, mi sfugge il perché di alcuni passaggi. Non ero molto bravo nel capirli nemmeno quando a scuola cercavo di risolvere strambe equazioni. Già allora ero convinto che non mi sarebbero servite a un cazzo, una volta tanto avevo ragione. In compenso pensavo lo stesso anche di sfumature e contorni rivelatisi più utili. L'esperienza serve, aiuta. Non si può seguire una ricetta di cui non si ha la descrizione e ci sono ambiti per i quali l'istinto vale più di mille consigli. Ad averne uno funzionante.
E' complicato. Tanto. I fili di rame conducono solo se gli fai passare l'elettricità attraverso, sennò ti puoi attaccare ai pali orizzontali dei tram, che a Milano ce ne sono parecchi. Non farei nemmeno fatica a trovarli. Rileggo la frase in alto, sull'header del blog. Penso a quando l'ho scritta e non mi viene in mente niente. Mi ricordo solo che amavo una ragazza a caso tra le tante. Coi capelli neri, scompigliati. Sguardo furbetto, espressione solare e un profumo naturale, di quelli che non si comprano al supermercato. Larghi occhi castani, un fisico sensualmente normale e l'aria a metà tra chi ha mille dubbi per la testa e chi non sta pensando a nessuno di questi in particolare. Ce li ha, rivanga ogni tanto, si rannicchia sulle sue indecisioni. Esplode. Sa di Liguria. Di un viaggio durato un giorno.
L'ho rivista prima di Natale. Era più bella che mai. Quando ritrovi qualcuno per cui hai provato sensazioni esclusive, il tempo si ferma e schiaccia il tasto rewind. Con la sua figura tornano a galla anche gli effetti collaterali della sua presenza. E' anche un buon sistema per capire cosa appartiene al passato e cosa no. Se il giorno dopo ci stai ancora pensando, trattasi di presente, forse di futuro prossimo.
Ho smesso presto di arrivare al fondo delle offensive. Di solito mi stanco prima. Adesso arrivo al passaggio a livello, non faccio inversione, ma non forzo nemmeno il blocco. Aspetto che passi il treno, mentre il buio cala sulle nostre teste. Sono le quattro e mezza del pomeriggio. L'alba è lontana.
"E un'altra volta è notte e suono. Non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo..."
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