Alhambra day

Non ci ho provato con la signorina del bar che sta nell'attico dell'ostello (e' veramente carina, ma non e' proprio il mio tipo e poi e' la figlia della proprietaria, non posso rischiare di farmi cacciare per molestie). Tantomeno con la ragazza francese che mi ha accolto alla reception, per quanto sia molto vicina ai miei ideali di donna. Piu' semplice, con un viso meraviglioso, dolce, parla non so quante lingue e ti chiede come stai o se hai passato bene le ultime ore piu' o meno due volte al giorno. Rarita' nel mondo degli esseri umani moderni, che si apprezzano proprio perche' non si incontrano facilmente. Tanto per chiudere la serata, ho seguito la carovana nel "tapas tour" organizzato da lori, che a differenza di quanto si possa pensare e' un uomo, non una donna. Verso le due ho riaccompagnato al Funky Hostel una ragazza canadese di cui non ricordo il nome, con cui ho passato buona parte del tempo a parlare del piu' e del meno. Si', lo so che vi state chiedendo se mi piaceva anche questa. La risposta e' si', mi piaceva anche questa. Minuta, apparentemente indifesa, una piccola matrioska canadese dal Quebec dai capelli rossi, che tra l'altro andra' a Siviglia tra due giorni proprio come me. Insomma, osservo le bellezze del mondo. Compresa l'Alhambra, che ho rivisitato nel pomeriggio dopo la "puntata" di due anni fa. Tre ore di cammino. Con una caviglia in disordine. Per la serie mi chiamano Highlander.

P.s.: prima semigaffe del viaggio stamattina presto, quando una giapponese ha starnutito di fianco a me e io ho detto "salute". Peccato che la tizia non sappia l'italiano e infatti mi ha guardato storto. Che detto di una con gli occhi a mandorla e' piuttosto emblematico...

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